Stare bene con sé stessi

Stare bene con sé stessi

Come abbiamo detto qui (-> io non mi piaccio) spesso dentro di noi c’è un severo giudice interiore che critica quello che facciamo e quello che siamo. Ti propongo un esercizio:

Immagina di essere al supermercato e di avere appena finito di fare acquisti. Arrivi alla cassa, c’è molta gente, ti metti in fila. Quando arriva il tuo turno passi la merce sul nastro e la cassiera stampa lo scontrino. Al momento di pagare scopri di aver dimenticato il portamonete. La cassiera è in attesa, la gente dietro di te anche. Cosa fai ora? Quali sono i tuoi pensieri? Quali sono i tuoi sentimenti? Prenditi qualche istante e scrivili su un foglio. Bastano poche righe.

Ora osserva di che tipo sono questi pensieri e queste emozioni.

  1. Senti vergogna, ti dici parole come: “ecco faccio sempre questo, che figura che ho fatto, oddio vorrei scappare”, arrossisci e farfugli delle scuse impacciate,
  2. Fai un sorriso smagliante e ti metti a ridere con la cassiera della sbadataggine dovuta allo stress e le chiedi di mettere le cose da parte mentre recuperi il portamonete,
  3. Ti arrabbi contro qualche parente o amico che ti ha distratto e incolpi loro della tua disattenzione, mentre molli tutto alla cassa e te ne vai di cattivo umore.

Queste sono solo alcune possibili reazioni, ma probabilmente se ti identifichi con a oppure c possiamo dire che il tuo dialogo interiore è piuttosto severo, di quelli che non ammettono la possibilità di un errore e che vedono gli errori come prove che tu non vai bene, che hai qualche difetto imperdonabile. Ebbene sì, anche una reazione rabbiosa che colpevolizza gli altri è indice che il tuo giudice interno intransigente è all’opera: un sotterraneo senso di colpa (-> senso di colpa) o inadeguatezza difronte ad una situazione che non va come ci saremmo aspettati può portare a sentire rabbia verso gli altri, come difesa da questi sentimenti spiacevoli.

Un dialogo interiore molto giudicante e svalutante, caratterizzato da frasi negative che rivolgiamo verso noi stessi (come ad esempio: non ne faccio una giusta, sono stupido, sono un’imbranata, sono brutto, e via dicendo), ha un effetto molto dannoso sulla nostra autostima, sul nostro umore ed in definitiva sulla capacità di goderci la vita e di affermarci nel mondo. Se il nostro giudice interiore è molto attivo allora diventerà difficile fare nuove esperienze, perché queste sono minacciose: infatti fino a che rimaniamo nella nostra zona di confort abbiamo meno possibilità di sbagliare e quindi di sentirci sbagliati. Quando invece usciamo dalla zona di confort e ci confrontiamo con un mondo vasto siamo obbligati a mettere in discussione quello che conosciamo e a confrontarci con i nostri limiti. Possiamo sostenere questo stress solo se il giudice interno si concede una vacanza e ci consente di vivere lo sperimentarci nel mondo non come una prova di valore, ma come un’occasione di scoperta e di crescita.

Una mente sviluppata porta a grande beneficio…la mente non sviluppata e non coltivata porta a grande sofferenza…la mente sviluppata e coltivata porta a grande felicità. Bhikkhu Bodhi

Il dialogo interiore dovrebbe allora passare dal: ”fammi vedere se sono all’altezza di questa cosa” a : “voglio scoprire cosa mi insegna questa nuova esperienza”. È importante allenare la mente a farsi le giuste domande, perché a buone domande corrispondono buone risposte, a cattive domande cattive risposte. La mente va educata a coltivare un dialogo interiore non svalutante ed aggressivo, ma leggero e comprensivo. Non significa diventare autoindulgenti, ma semplicemente non mettere più alla prova se stessi come persone, ma tutt’al più mettere alla prova le proprie convinzioni, idee e comportamenti e verificare quali di questi sono efficaci e quali non lo sono. Le idee che noi abbiamo del mondo e delle persone sono solo delle ipotesi, che possono essere modificate nel confronto con la realtà, questo si chiama crescere. Il mio valore personale invece non viene messo minimamente in discussione, io valgo in quanto persona, essere umano, non c’è bisogno di nessuna conferma e nessuna approvazione esterna per questo.

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