Calmare la mente con la meditazione e la musica
La musica ci insegna la cosa più importante: ASCOLTARE
(Ezio Bosso)
L’ansia e lo stress sono, tra le altre cose, conseguenze che i nostri ritmi odierni ci impongono, tra lavoro, figli e addirittura gestione del tempo libero: in un modo o nell’altro, siamo sempre a correre per incastrare impegni e rispondere alle richieste che ci vengono fatte. Le sfide quotidiane sono davvero tante: dobbiamo essere belli, bravi, con un buon lavoro, pagare le bollette, organizzare la gestione della famiglia e delle varie attività. Tutto di corsa! Ma questa corsa può avere una spiacevole conseguenza, e cioè che la mente non riesce più a trovare il tempo per essere calma, per riflettere su quello che sta succedendo, per capire. Cosa succede quindi? Che siamo stressati, tesi, nervosi, stanchi.
Meditare, sotto la guida esperta di un insegnante e con l’ausilio della musica giusta può essere un ottimo rimedio.
La meditazione è l’arte di vivere con se stessi. Non è altro che questo: l’arte di essere gioiosamente soli.
(Osho)
Generalmente, chi pensa alla meditazione, immagina un individuo da solo in una stanza, in determinate posizioni, e soprattutto in un silenzio assoluto (immagine che forse si adatta di più alla pratica yoga). Ma spesso, non ci rendiamo conto che anche il silenzio è fatto di suoni, suoni talmente sottili ed impercettibili che non riusciamo nemmeno a considerarli tali.
Meditazione vuol dire mettere la mente in disparte, così che non interferisca più con la realtà e tu possa vedere le cose per ciò che sono.
(Osho)
Anche per essere presenti a sé stessi nel qui-ed-ora (il fine che ci riproponiamo attraverso le pratiche di meditazione), c’è bisogno di rilassarsi e di dare fiducia a noi stessi, e le note musicali possono contribuire al raggiungimento dello scopo. In che modo? Alcuni tipi di musica hanno la capacità di far riaffiorare in noi sensazioni ed emozioni, che rappresentano il nucleo psichico di cui siamo costituiti, mentre la meditazione permette di osservarle con una consapevolezza diversa e a noi sconosciuta; in tal senso, si dice che la musica è meditazione esteriore e la meditazione è musica interiore per “armonizzare” tutti i livelli del nostro essere. Ciò che resta fondamentale, però, è il non lasciarsi “trascinare” da ciò che stiamo ascoltando, ma piuttosto viaggiare su quelle onde sonore, cercando di mantenere sempre un’attenzione su noi stessi. Può essere utile, se ci si avvicina alla pratica, affidarsi a qualcuno che sia già esperto.
In generale, per meditare con la musica, occorre sedersi in una posizione composta, con la schiena dritta e non appoggiata, in un ambiente silenzioso. Le migliori posizioni sono quelle insegnate dallo Yoga, ma anche semplicemente il sedersi su una sedia può bastare. Occorrerà poi rilassare il corpo con alcuni respiri naturali per ossigenare il sangue, portando l’attenzione sul percorso che compie l’aria per entrare ed uscire dal corpo.
Una volta che si è ben rilassati, si fa partire la musica. Qualunque sia il tipo di musica ascoltata, possiamo semplicemente portare l’attenzione ad essa, facendola diventare l’oggetto della nostra meditazione. Qualora, durante l’ascolto, fossimo distratti da altri pensieri, senza preoccuparci troppo, basterà semplicemente riportare l’attenzione alle note e alle sensazioni che esse suscitano.
Se ti sei incuriosito, contattami per avere maggiori informazioni. Nei percorsi per la conoscenza di sé che propongo, utilizzo anche tecniche di meditazione con la musica, sia in incontri individuali che di gruppo. È possibile sperimentarsi attraverso gli incontri settimanali di pratica gratuita che si tengono il giovedì.