Non mi piaccio: il paragone con gli altri

Non mi piaccio: il paragone con gli altri

C’è un critico che è molto severo con te, il critico peggiore che tu possa immaginare. Se ti metti davanti ad uno specchio scoprirai il volto di quel critico: sei proprio tu! Siamo una cultura della costante competizione e della performance: i social propongono corpi perfetti e lisci, momenti felici, vite piene di gente e di novità. Non lasciano spazio alle imperfezioni, presunte o immaginate, ecco così che il costante paragonarsi agli altri influenza e danneggia la nostra autostima. In questo perpetuo paragonarsi agli altri il tuo critico interiore cresce e diventa sempre più esigente, sempre più severo, talvolta aggressivo. Mentre l’autostima si abbassa, crescono i sentimenti negativi come l’ansia e la depressione, oppure può svilupparsi un rapporto conflittuale con il proprio corpo che si manifesta, ad esempio, con disturbi del comportamento alimentare.

Ecco tre effetti nocivi del paragonarsi agli altri:

  • Ti convinci che non sei abbastanza

Nel paragone spesso scegliamo persone che hanno raggiunto obiettivi importanti, che sono esteticamente belle o che sono personaggi di spicco. È ovvio che il critico interiore comincerà ad elencare tutte quelle cose che non sei riuscito a fare ancora, mentre invece gli altri si. Se il tuo critico è molto esperto allora può essere che userà una accusa tanto raffinata quanto letale: “ecco vedi, tu non ci riesci, mentre TUTTI gli altri si”. Inizierai a sentirti indietro, non al passo, cresceranno senso di colpa, rabbia, vergogna, impotenza.

  •        Conferma che non vali

Fare l’elenco delle persone che riescono ad ottenere quei risultati che per te non sono facili da ottenere, almeno non in questo momento della tua vita, funziona da conferma del tuo disvalore. Ma da dove viene questa idea che non vali? Forse ha origini più antiche, forse da genitori molto esigenti, da episodi spiacevoli come atti di bullismo o violenze subite. Quando idee negative su di noi si formano e rimangono come convinzioni ostinate nella testa, allora è possibile che inconsciamente cerchiamo delle conferme a tali idee, proprio attraverso il paragone con gli altri.  Più l’immagine che abbiamo di noi è negativa più aumenta la paura (-> la paura e la vita) di fallire e meno saremo propositivi nella nostra vita.

  • Perdi di vista la tua storia personale

Ognuno opera delle scelte in base alle risorse che ha a disposizione in quel momento, che non sono quelle che avrà a disposizione in seguito, perché siamo in continuo mutamento e se non riusciamo a fare una cosa ora, non è detto che non ci riusciremo mai. Il paragone competitivo con gli altri non ci fa perdere di vista chi siamo noi, non ci fa valutare con un metro di giudizio che tiene conto della nostra storia di vita personale, unica ed irripetibile. Noi facciamo sempre il meglio che possiamo con gli strumenti che abbiamo in quel dato momento.

Paragonarsi agli altri è sempre negativo?

Possiamo dire che ci sono due modi di paragonarci uno positivo ed uno negativo: è positivo quando non entriamo in competizione, non ci paragoniamo per vedere chi è che vale di più, ma solo per imparare come migliorarci, come crescere: così aumentiamo la nostra resilienza. Il tuo giudice interiore può diventare una voce più confortante: come un genitore affettuoso che ti esorta a non mollare, che ti dice che ce la puoi fare, che puoi imparare dai tuoi errori, che nella vita non ci sono traguardi, ma ognuno ha la sua strada ed è unica e bella solo perché è la tua e te la sei guadagnata con le tue forze.

Ti lascio con questa poesia bellissima:

Imparando come si ama

Puoi amare la tua pazzia?

Puoi amare il tuo essere sano?

Puoi fidarti del tuo cuore sciocco?

Abbracciare il tuo confuso cervello?

Puoi amare le tue lacrime?

Puoi amare la tua preoccupazione?

Puoi ascoltare le tue paure più cupe?

Puoi sentire la tua furia?

Puoi amare il tuo bambino interiore?

Il tuo corpo per l’età che ha?

Puoi amare il tuo lato selvaggio

Liberarlo dalla sua gabbia?

Se stai pensando NO!

A qualcosa di quello sopra

Allora puoi amare quella parte di te

Che sta imparando come si ama?

Leah Pearlman

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